Sintesi finale di un elaborato condotto all'interno di un corso di "Storia delle cose.Anatomia e antropologia degli oggetti" tenuto dal professor Vittorio Marchis al Politecnico di Torino durante l'anno accademico 2017/2018.Il corso analizza il rapporto antropologico esistente tra l'oggetto e il suo costruttore/utilizzatore. La materia si inserisce all'interno delle discipline antropologiche e storico/filosofiche.Quest'anno il fuoco del corso è stato l'ARTIFICIALE ossia un artefatto che replica,modifica una situazione naturale.In questo blog si è focalizzata l'attenzione su l'ATMOSFERA ARTIFICIALE partendo da una mappa concettuale che mostra i collegamenti interdisciplinari presenti.
Entrando più nello specifico si sono analizzati vari articoli di giornale a riguardo e si è scelto il più significativo:Saremo marziani.Nella prima parte c'è stata una maggiore attenzione all'aspetto tecnico con focus su gli elementi costitutivi,le forme sostitutive e i materiali sostitutivi,spiegando i motivi per cui è necessaria l'atmosfera artificiale in una cabina passeggeri di un aereo in volo.
Sono stati analizzati anche degli "anticorpi mentali",non solo la razionalità della tecnica,che parlano del tema trattato come la narrazione,i fumetti,i videogiochi ,i filme la musica.
Si è poi tornati su un aspetto più matematico affrontando i rischi che potrebbe portare la terraformazione di alcuni pianeti come Venere o i 7 pianeti gemelli della Terra e le tecniche necessarie per arrivarci e le statistiche che mostrano i progressi fatti in un solo anno.
Figura principale e emblematica di questo percorso è Elon Musk,primo sostenitore di un turismo spaziale che può avvenire solo riproducendo l'atmosfera terrestre in un pianeta diverso dalla terra per permettere all'uomo di sopravvivere.
Atmosfera artificiale
lunedì 15 gennaio 2018
Non brevetti
Purtroppo non è ancora possibile realizzare un'atmosfera artificiale per cui non esistono brevetti a riguardo,ma gli studi offrono sempre più spunti e sicurezze a riguardo.C'è chi sostiene che tra 15 anni riusciremo a colonizzare Marte,come sostiene il già citato Elon Musk o anche Robert Zubren,scienziato statunitense, presidente sia della Mars Socity che della Pioneer Astronautics,una società primata che si occupa di ricerca e svilupp sulle tecnologie aerospaziali innovative.
Tratto dal discorso di Robert Zubrin tenutosi il 10 luglio 2014 all' Ames Research Center della Nasa, in cui, rispondendo ad una domanda posta dal pubblico, espone 3 motivi per cui dovremmo andare su Marte.
La rivista Astrobiology ha avuto l'opportunità di parlare con Robert Zubrin delle possibilità di terraformare Marte.Ecco l'intervista.
abbecedario
mercoledì 29 novembre 2017
Lui è Elon Musk visionario imprenditore.Oltre ad essere il fondatore di SpaceX, Tesla Motors,PayPal e OpenAI è anche un vero appassionato di spazio e sostenitore del terraforming.
Lui stesso ha affermato:" There have only been about a half dozen genuinely important events in the four-billion-year saga of life on Earth: single-celled life, multicelled life, differentiation into plants and animals, movement of animals from water to land, and the advent of mammals and consciousness. The next big moment will be life becoming multiplanetary, an unprecedented adventure that would dramatically enhance the richness and diversity of our collective consciousness ".
i 7 pianeti gemelli della terra
Lo scorso febbraio la NASA ha annunciato di aver scoperto 7 pianeti "gemelli" alla Terra a 39 anni luce da qui.Questi sono dotati di caratteristiche molto simili alla Terra per cui una terraformazione dove necessaria potrebbe risultare più facile da realizzare.
ANCHE LA STAMPA NE HA MOLTO PARLATO:Andrea Chatrian,"Scoperti 7 pianeti gemelli della Terra:3 di loro potrebbero ospitare la vita",La Stampa,22 Febbraio 2017.
martedì 14 novembre 2017
Le tecnologie
Elon Musk,proprietario dell'azienda aerospaziale SpaceX e creatore della Tesla Motors,afferma di voler colonizzare Marte e iniziare un turismo spaziale .
vedi la simulazione del viaggio
vedi la simulazione del viaggio
Foto presa da un'aritcolo di giornale:Enrico Forzinetti,"L'ultima idea visionaria di Elon Musk",Il Corriere della Sera,2 Ottobre 2017. |
Il BFR può essere considerato come l’evoluzione del Falcon con cui finora SpaceX ha realizzato i suoi esperimenti di lancio con esiti altalenanti. Allo stesso modo del predecessore, il nuovo razzo sarà riutilizzabile dopo il viaggio. Considerando per il momento un’utopia il trasporto terrestre, il progetto principale in cui sarà coinvolto il BFR è quello dei collegamento con Marte. Musk ha sottolineato di voler effettuare il primo lancio nel 2022 e di portare il primo equipaggio sul pianeta rosso appena due anni dopo, nel 2024. Ma il vero obiettivo rimane la colonizzazione di Marte, con il trasporto di un centinaio di persone per viaggio all’interno di cabine legate al potentissimo razzo. Da non dimenticare poi il progetto per arrivare sulla Luna entro la fine del 2018. Obiettivi molto ambiziosi, forse irrealizzabili, ma che non sono gli unici in campo per l’inventore visionario.
i rischi
Terraformare è un processo molto oneroso e lento.
Secondo Pratt finchè non sarà possibile interrogare il sottosuolo marziano e verificare l'esistenza di organismi indigeni, non si potrà terraformare.Questo perchè si potrebbe produrre una catastrofe di ossigeno che porterebbe all'estinzione di quelle microspeci.
"Se tentiamo di rendere Marte più simile alla Terra",si interroga John Rummel,esperto di protezione planetaria alla East Carolina University e collaboratore della NASA,"ci saranno magari organismi che si ribelleranno,commettendo atti socialmente improduttivi,cerchiamo di capire se ne vale la pena o meno spingere Marte in quella direzione".
Secondo Pratt finchè non sarà possibile interrogare il sottosuolo marziano e verificare l'esistenza di organismi indigeni, non si potrà terraformare.Questo perchè si potrebbe produrre una catastrofe di ossigeno che porterebbe all'estinzione di quelle microspeci.
"Se tentiamo di rendere Marte più simile alla Terra",si interroga John Rummel,esperto di protezione planetaria alla East Carolina University e collaboratore della NASA,"ci saranno magari organismi che si ribelleranno,commettendo atti socialmente improduttivi,cerchiamo di capire se ne vale la pena o meno spingere Marte in quella direzione".
terraformare v. tr. Conformare alle condizioni di vita sulla Terra, rendere abitabile da esseri umani. ◆ bisognerà decidere se è più interessante terraformare Marte (un piano Nasa lo prevede possibile tra 80 anni) oppure costruire un pianeta artificiale semovente e lanciarlo oltre il sistema solare. (Foglio, 19 settembre 1998, p. 2) • Marte rimane l’unico pianeta vagamente simile al nostro: le ultime sonde hanno accertato la presenza di ghiaccio, al sole dell’estate marziana il termometro sale sopra lo zero, batteri e altri organismi elementari potrebbero essersi sviluppati in passato su Marte e forse ancora sopravvivere, un meteorite proveniente da quel pianeta sembra conservarne tracce fossili. Poi c’è l’ipotesi di rendere Marte abitabile: un’operazione chiamata «terraforming», donde l’orrendo neologismo terraformare. (Piero Bianucci , Stampa, 8 marzo 2006, Tuttoscienze, p. 3).
Composto dal s. f. terra e dal v. tr. formare.
Già attestato nella Stampa del 2 ottobre 1996, Tuttoscienze, p. 1 (Kim Stanley Robinson ).
Già attestato nella Stampa del 2 ottobre 1996, Tuttoscienze, p. 1 (
domenica 5 novembre 2017
statistiche di confronto
Elon Musk già da diversi anni invia satelliti in orbita, porta rifornimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale e ha reso riutilizzabili le parti più costose dei suoi razzi. Il nuovo piano per Marte presentato da Musk, per quanto incredibile, è basato sulle conoscenze accumulate in questi anni e su una revisione dei progetti proposti l’anno scorso, per renderli più realistici ed economicamente sostenibili.
Il nuovo progetto ha molte cose in comune con quello presentato lo scorso anno, ma prevede l’utilizzo di un razzo e di un’astronave più piccoli. La progettazione e la costruzione di una prima versione del razzo e dell’astronave hanno un costo previsto intorno ai 10 miliardi di dollari (lo sviluppo dello Space Shuttle della NASA costò 30 miliardi di dollari di oggi).
La nuova versione del razzo BFR ha un’altezza di 106 metri, contro i precedenti 122 metri, pari a un edificio di circa 30 piani, e un diametro di 9 metri. I 31 motori Raptor del BFR hanno la capacità di spingere dalla Terra verso l’orbita un peso complessivo di circa 5mila tonnellate, portando l’astronave con un centinaio di passeggeri al suo interno.
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